L’intervento di mercoledì della polizia egiziana per disperdere i manifestanti sostenitori del presidente destituito Mohamed Morsi, riuniti da oltre un mese in due piazze del Cairo, sta facendo centinaia di morti.
15h49: la presidenza egiziana ha decretato lo stato d’urgenza per un mese.
15h44: il giornalista del quotidiano francese Le Monde, Serge Michel, dal Cairo testimonia che all’ospedale di Rabiya arrivano senza sosta morti e feriti. Tutt’intorno si sentono colpi di armi da fuoco.
15h32: il capo della diplomazia europea, Catherine Ashton, esprime preoccupazione dopo il sanguinoso intervento del potere egiziano.
14h30: i manifestanti parlano di oltre 2’000 morti e migliaia di feriti.

Nella foto AFP, corpi senza vita di manifestanti, dopo l’intervento della polizia per sgomberare gli accampamenti dei Fratelli musulmani – cliccare per ingrandire
14h28: le forze della sicurezza egiziana hanno arrestato Mohamed El Beltagi, uno dei responsabili dell’ala politica dei Fratelli musulmani.
14h17: un bilancio ufficiale fa stato di almeno 124 morti fra i sostenitori di Morsi.
14h05: il ministero britannico degli affari esteri condanna l’utilizzo della forza per disperdere i manifestanti pro-Morsi al Cairo e chiede alle forze di sicurezza di agire con rispetto della vita umana. Il capo della diplomazia britannica William Hague si è detto molto inquieto per l’aggravarsi della violenza in Egitto.
13h30: il presidente turco Abdullah Gül considera l’intervento contro i sostenitori di Mohamed Morsi “inaccettabile”. L’Iran e il Qatar hanno espresso condanna per il massacro dei manifestanti.
12h20: la moschea Al-Azhar al Cairo, la più alta autorità sunnita al mondo, prende le distanze dell’operazione condotta dalla polizia e dalle forze di sicurezza.
11h18: secondo quanto riferiscono i responsabili della sicurezza, i sostenitori di Morsi hanno incendiato una chiesa copta a Sohag, nel centro del paese.
11h07: in segno di rappresaglia alla dispersione dei manifestanti pro-Morsi, gruppi di islamisti hanno bloccato le maggiori strade del Cairo incendiando gomme d’auto.
10h52: mentre piovono granate lacrimogene, nella piazza Rabaa al-Adawiya, centinaia di manifestanti erigono muri con sacchi di sabbia per chiudere l’accesso alle forze dell’ordine e rallentare l’evacuazione dei manifestanti.
10h15: i Fratelli musulmani affermano che gli scontri con le forze dell’ordine hanno fatto più di 250 morti nei ranghi dei sostenitori di Morsi.
8h44: “Non è un tentativo di disperdere i manifestanti, ma è un tentativo di schiacciare in maniera sanguinosa ogni voce che si oppone al golpe militare. Rabaa chiede agli egiziani di scendere nelle strade per fermare il massacro – ha scritto su Twitter Gehad el-Haddad, portavoce dei Fratelli musulmani.
8h11: i Fratelli musulmani chiedono alla popolazione di scendere nelle strade e manifestare contro l’intervento della polizia.
7h43: un primo bilancio fa stato di 15 morti nell’operazione di polizia.
7h26: al Cairo la polizia inizia a disperdere i manifestanti pro-Morsi, che da un mese sono accampati in due grandi piazze della capitale.
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