La Svizzera ha consegnato alle autorità francesi documenti su 300 clienti francesi del colosso bancario elvetico UBS sospettati di evasione fiscale. La notizia è stata data domenica 5 ottobre dal giornale SonntagsZeitung.
Gli elementi sono stati inviati alle autorità giudiziarie francesi nel corso delle ultime settimane, senza che i clienti coinvolti ne fossero stati informati. Per loro non vi è dunque alcuna possibilità di fare appello.
La direzione di UBS e il dipartimento federale delle Finanze non hanno rilasciato commenti al riguardo. A Parigi, la procura non ha confermato l’informazione del domenicale svizzero.
La consegna dei documenti è stata resa possibile da una revisione della legge svizzera sull’assistenza amministrativa in materia fiscale, entrata in vigore il 1. agosto per individuare presunti evasori fiscali con conti nelle banche svizzere.
I giudici francesi incaricati dell’indagine sulla presunta collaborazione di UBS nella frode fiscale, hanno valutato a 4.88 miliardi di euro la multa che potrebbe essere inflitta alla banca, qualora verrà riconosciuta colpevole.
UBS è sospettata di aver permesso ai suoi consulenti, fra il 2004 e il 2012, di aver convinto ricchi francesi a depositare i loro fondi presso la banca, dove sarebbero stati tenuti nascosti al fisco francese.
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